Il documentario “Arrivederci Saigon” di Wilma Labate in lizza per il prestigioso premio

Arrivederci Saigon di Wilma Labate, prodotto dalla società toscana Solaria Film e sostenuto dal Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema,  è stato girato in parte a Piombino nel 2018. Il documentario è nella cinquina dei Premi David di Donatello come miglior documentario. Il 27 marzo si terrà la cerimonia di premiazione della 64 edizione dei Premi David di Donatello.

Siamo nel ’68 e ogni sogno sembra possibile. Le Stars, giovanissima band toscana tutta al femminile, ricevono un’offerta che non possono rifiutare: una tournée nelle basi militari in estremo oriente, Manila, Hong Kong, Singapore. Armate di strumenti musicali e voglia di cantare, partono sognando il successo ma si ritrovano in guerra, e la guerra è quella vera del Vietnam. Attraverso materiali di repertorio Wilma Labate ricorda il sessismo di certe esibizioni di ragazze in bikini mandate sul palco per gratificare le necessità fisiologiche dei giovani soldati e il razzismo di una società che permetteva agli afro-americani di combattere a fianco dei bianchi, ma non di sedere accanto a loro sui banchi di scuola; ricorda l’epoca d’oro del soul attraverso le voci e le immagini di Aretha Franklin, Nina Simone, Otis Redding e Wilson Pickett, ci fa ascoltare le dichiarazioni di Martin Luther King sulla guerra in corso e osservare le manifestazioni pro e contro, ricreando quel clima infiammato e contradditorio in cui Le Stars si sono trovate immerse a causa di un contratto firmato in loro nome da un impresario sprovveduto.

In quei tre mesi fra Saigon e Da Nang quelle ragazze, ingenue quanto i soldati, sono state usate come loro, e come loro hanno schivato bombe e malattie. “Non c’era solo la paura, ma anche la curiosità”, ricorda però Rossella; c’era la gentilezza dei soldati con cui inventarsi un flirt impossibile e il brivido di duettare con un militare nero, pur nell’inglese improbabile imparato fra Livorno e Piombino.